La varicella è una malattia causata dal virus varicella-zoster (VZV) ed è molto contagiosa. Essa colpisce soprattutto i bambini, ma ciò non toglie che in rari casi possa arrivare anche agli adulti. Il contagio della varicella è molto veloce: basta stare nella stessa stanza della persona che ne è affetta per almeno 15 minuti che la si può contrarre. Questo perché l’infezione può avvenire tramite goccioline di saliva o muco che vengono emesse involontariamente dal soggetto quando tossisce, starnutisce o semplicemente parla. Le suddette particelle possono posarsi anche su oggetti circostanti che sarebbe meglio non toccare onde evitare di contrarre il virus indirettamente. La malattia si presenta con rash cutaneo su tutto il corpo caratterizzato da piccole vesciche pruriginose e da sintomi della febbre. Proprio come per la rosolia, pertosse ed il morbillo, la varicella può essere contratta una sola volta nella vita dato che il sistema immunitario ne esce fortificato e non è disposto a farsi attaccare da questo virus ancora una volta. Il fatto è che i VZV, comunque, possono rimanere silenti nell’organismo e predisporre quest’ultimo alla contrazione dell’herpes zoster (il fuoco di Sant’Antonio). Coloro che non hanno contratto la varicella possono comunque esserne infette venendo a contatto con l’herpes zoster. Dato che questa malattia è molto contagiosa, è consigliabile chiamare il medico prima di portare il bambino in ambulatorio e rischiare di contaminare anche altri pazienti. Inoltre, se in casa ci sono fratellini o sorelline, sarebbe meglio tenerli lontani dall’ammalato in quanto il rischio di contagio è molto alto. Il ricorso al vaccino abbassa notevolmente il rischio di contrarre questa fastidiosa malattia.
Quali sono le cause e i sintomi di questa malattia?
I sintomi della varicella si manifestano dopo circa 2 giorni dall’incubazione del virus. A fare da preludio alla malattia vera e propria ci sono:
• febbre
• mal di testa
• mal di gola
• dolori addominali
• sensazione di malessere generale
Subito dopo, ecco che arriva il rash cutaneo caratterizzato da puntini rossi che compaiono gradualmente prima su viso e petto e poi su altre parti del corpo. Questi puntini si trasformano molto presto in vesciche piene di un liquido torbido e pruriginoso. Il bambino sente forte l’istinto di grattarsi, ma non deve farlo per evitare di rompere le bolle. Se questo avviene, si formano delle piccole piaghe di cui rimarrà il segno e che potrebbero infettarsi ulteriormente. Inoltre, anche e soprattutto il liquido contenuto nelle vesciche è contagioso, quindi sarebbe meglio non venirne a contatto. Dopo circa una settimana, comunque, le pustole si trasformano in crosticine che cadono naturalmente.
Come si cura la varicella?
Quando si sospetta la comparsa di varicella è importante chiamare subito il medico. In particolar modo, bisogna essere tempestivi quando:
• il bimbo ha torcicollo, forte mal di testa e difficoltà a camminare
• dopo 4 giorni la febbre non scende sotto i 38
• il bambino sembra confuso, vomita ed è affetto da forte sonnolenza
• il bambino ha tosse grave, sembra confuso e molto debilitato e fa fatica a guardare la luce
• il piccolo ha un’eruzione cutanea dalla quale esce pus caldo, rosso e dolente
Nel caso in cui si verifichino questi e altri sintomi gravi che poco si accostano ad una banale influenza, chiedere subito l’intervento del medico curante. Stessa cosa vale per i soggetti che hanno un sistema immunitario indebolito o sono in stato di gravidanza che potrebbero andare incontro a complicanze come polmoniti e infezioni al cervello. Raramente questa cosa può capitare anche ai bambini dal sistema immunitario sano.
Dato che la varicella è una malattia di tipo virare, saranno rari i casi in cui i medici prescriveranno antibiotici (a meno che i bambini permettano alle ferite di infettarsi con batteri grattandosi e rompendo le vesciche). Sotto consulto medico, possono essere attuati alcuni rimedi per alleviare i sintomi della malattia. Tra questi ci sono talco e pomate da applicare sulle zone lese contro il prurito delle bolle.