La spossatezza è una condizione di perenne mancanza di forze. Essa può essere il sintomo di qualche disturbo più grave ed è per questo che bisogna andare a fondo per capire le origini del problema. La stanchezza non è solo fisica, ma anche mentale. È normale avere giornate particolarmente pesanti e sentirsi privi di forze, ma in questi casi basta un caffè o una sana dormita per ricaricare le pile. Quando la stanchezza diventa cronica e si protrae per settimane, prende il nome di astenia ed è il caso di chiamare il medico. Spesso questa condizione non permette alle persone che ne sono affette di portare a termine i proprio impegni quotidiani, anzi, molte volte si fatica ad alzarsi dal letto al mattino e a metà giornata ci si ritrova già a corto di energie. Di per sé, la spossatezza non è preoccupante, ma lede la qualità di vita degli individui che ne sono soggetti. Oltre a procedere con analisi e accertamenti del caso, è possibile aiutarsi nella lotta contro l’astenia tramite alimentazione e miglioramento delle abitudini quotidiane.
Quali sono i sintomi e le cause dell’astenia?
I sintomi più comuni della stanchezza sono:
• mancanza di forze
• affaticamento veloce e per ogni minimo sforzo
• diminuzione delle capacità fisiche e mentali
A questi ultimi malesseri sono spesso associati sonnolenza e lentezza nei movimenti. Come già accennato, la spossatezza può avere diverse origini da ricercare in malattie, assunzione di farmaci, fattori emozionali e stili di vita.
Alcune delle malattie che potrebbero essere causa di stanchezza sono: celiachia, anemia, ipotiroidismo, sindrome delle apnee notturne, fibromialgia, sindrome da fatica cronica, mononucleosi, diabete, artrite reumatoide, sindrome delle gambe senza riposo, tumore.
L’assunzione di determinati farmaci, invece, può contribuire all’abbassamento delle energie dei soggetti e tra essi troviamo: chemioterapici, antidepressivi, antistaminici, medicinali per mal d’auto, nausea e vomito.
Lo stato di astenia può essere provocato anche da stati emozionali come noia, stress, ansia, depressione, attacchi di panico e lutti.
Anche lo stile di vita incide sulla stanchezza prolungata. La mancanza di sonno e di attività fisica, un’alimentazione scorretta ma ricca di junk food e alcol (responsabili di sovrappeso e obesità) contribuiscono a sentirsi privi di forze.
Infine, esiste il disturbo affettivo stagionale che può essere diagnosticato nei soggetti che risentono dell’arrivo dell’inverno a causa delle poche ore di luce e della maggior produzione di melatonina, sostanza che induce alla sonnolenza già nelle prime ore di buio pomeridiane.
Come porre rimedio alla stanchezza?
Come accennato in precedenza, quando la spossatezza si protrae per periodi più o meno lunghi, è bene chiamare il medico che svolgerà un’anamnesi del soggetto (con domande inerenti ad appetito, esercizio fisico, attività quotidiane e qualità del sonno) e potrà prescrivere delle analisi del sangue.
Nel caso in cui la stanchezza fosse dovuta a fattori meno gravi come mancanza di riposo o stress, è possibile seguire alcuni consigli, come:
• Ricorrere ad integratori di magnesio e potassio, minerali fondamentali ed energizzanti
• fare pasti piccoli ma frequenti, così da aumentare l’energia e diminuire la sonnolenza dovuta a pranzi e cene elaborate
• svolgere moderata attività fisica e perdere peso se necessario
• migliorare la qualità del sonno e dormire almeno 8 ore a notte
• rallentare i ritmi e lo stress
• assumere meno caffeina ed alcolici per migliorare il risposo notturno
• esporsi ogni giorno alla luce solare ed uscire all’aria aperta
• idratare correttamente il proprio organismo bevendo almeno 1.5 litri di acqua al giorno.