La sua produzione viene attivata dall’organismo in risposta a corpi estranei potenzialmente pericolosi (allergeni) per mettere in allerta il corpo e se i suoi livelli divengono alti portano alla comparsa dei caratteristici sintomi delle reazioni allergiche. Ecco perché per contrastarli spesso si ricorrere a farmaci antistaminici o all’assunzione di antistaminici naturali.
L’istamina, però, è anche presente in quantità variabili all’interno di alcuni alimenti. Tale istamina (non quella sintetizzata dall’organismo stesso) può dare e luogo a vere e proprie intolleranze.
In particolare, contengono grosse quantità di istamina:
- Pesce specialmente alici, sgombro, tonno, palamita, (Scombridae), lampuga (Coryphaenidae), pesce serra (Pomatomidae)
- Frutti di mare
- Formaggi stagionati a pasta dura e molle, come Emmental, Gouda, Cheddar e Camembert
- Salumi sottoposti a lunghi processi di stagionatura (mortadella, prosciutto crudo e cotto, salami)
- Carne come salsiccia e in scatola
- Cibi in scatola come ketchup, crauti, verdure in scatola, succo di pomodoro ecc.
L’istamina può svilupparsi ad alti livelli specialmente negli alimenti a lunga conservazione, in quelli sottoposti a processi di fermentazione e stagionatura. Nel pesce è fondamentale la temperatura cui vengono conservati, infatti il rischio aumenta fra i 6° e i 20°.
I sintomi dell’intolleranza all’istamina sono molto simili a quelli di una qualsiasi allergia e sono:
- crampi addominali
- mal di stomaco
- vomito
- diarrea
- flatulenza
- prurito
- orticaria
- tachicardia
- vertigini
- arrossamento improvviso del volto
- gonfiore alle labbra
- mal di testa
- difficoltà respiratorie
- asma
- congestione nasale
- arrossamento e lacrimazione agli occhi
L’intolleranza all’istamina può anche essere confusa con la “sindrome sgombroide” o “mal di sushi”, un’intossicazione alimentare dovuta al consumo di prodotti ittici alterati a causa di una cattiva conservazione, i cui sintomi compaio dopo circa 30 minuti dall’assunzione del pesce.
Non trattandosi di una vera e propria allergia, non è facile giungere ad una diagnosi certa di intolleranza all’istamina perché non esistono appositi test ma bisogna basarsi sula presenza o meno dei sintomi e sul loro miglioramento quando si segue una dieta priva di istamina.
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