Il coronavirus di cui si parla ultimamente (CoV) è un nuovo ceppo di coronavirus, identificato per la prima volta quest’anno.
Sintomi
I sintomi variano in base al virus, quelli più comuni includono febbre, tosse, difficoltà respiratorie e, nei casi più acuti, polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino la morte quando attaccano individui con difese immunitarie molto basse o se non vengono contrastati per tempo.
Trattamento
Essendo una malattia nuova, non esiste ancora un vaccino, per il quale diversi scienziati stanno lavorando a pieno regime, e non c’è neanche un trattamento specifico, se non quello basato sui sintomi del paziente, la cui terapia di supporto può essere comunque molto efficace.
Prevenzione
Le raccomandazioni per ridurre l'esposizione e la trasmissione sono le stesse di quelle relative a tutta la serie di malattie respiratorie:
- cura dell'igiene delle mani (lavare spesso le mani con acqua e sapone o con soluzioni alcoliche);
- cura delle vie respiratorie starnutire o tossire in un fazzoletto, gettare i fazzoletti utilizzati in un cestino chiuso immediatamente dopo l'uso;
- evitare il contatto con chiunque mostri sintomi di malattie respiratorie come tosse e starnuti.
Per quanto riguarda il nuovo coronavirus identificato in Cina (2019-nCoV) si raccomanda di posticipare i viaggi non necessari in aree a rischio della Cina, consultabili sul sito dell’OMS.
Se è proprio necessario recarsi in Cina, nelle aree a rischio, si raccomanda di vaccinarsi contro l’influenza stagionale almeno due settimane prima del viaggio e, qualora una persona sviluppi sintomi respiratori mentre si trova in quelle zone, dovrebbe rivolgersi immediatamente a un medico.
Le aree infette e i rischi di propagazione
La Commissione Sanitaria Municipale di Wuhan (Cina) ha segnalato all'OMS un insieme di casi di polmonite nella città di Wuhan, nella provincia cinese di Hubei; il Centro per la Prevenzione e il Controllo delle malattie (CDC) cinese ha riferito che è stato identificato un nuovo coronavirus (2019-nCoV) come agente causale ed è stata resa pubblica la sequenza genomica.
Il rischio di propagazione è considerato alto a livello globale, medio-alto a livello europeo, anche se l’adozione di pratiche di prevenzione e controllo delle infezioni, fa sì che la probabilità che un caso di infezione in Europa generi casi secondari, sia bassa.
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