Eppure, lo stress di per sé non è negativo. Non è altro che un meccanismo di difesa del nostro organismo che serve a far fronte a piccole e grandi emergenze, dandoci una maggiore resistenza.
Durante le situazioni stressanti, infatti, l’organismo produce il cortisolo, un ormone che permette di avere a disposizione maggiori quantità di energia, e libera adrenalina e noradrenalina. La combinazione di questi tre elementi innalza la pressione sanguigna, facendo in modo che si abbiano migliori prestazioni fisiche e maggiore prontezza, ad evitare sensazioni di pericolo, difatti anticamente, davanti a situazioni di pericolo come animali selvaggi, ciò innescava la cosiddetta “reazione di attacco o fuga”.
Trascorsa la situazione di stress, però, l’organismo torna al suo equilibrio ed il corpo si rilassa e si ricarica, ma è proprio questa la parte mancante dei tempi moderni.
Numerosi studi e ricerche stanno proprio tentando di comprendere quali siano i rapporti fra le situazioni di stress e l’abbassamento delle difese immunitarie ma tale relazione è estremamente complessa e variegata, a tal punto da essere ancora in buona parte ignota anche se è una realtà comprovata che lo stress, in vari modi, può attivare una risposta eccessiva o sbagliata del sistema immunitario. Non è un caso che in condizioni di stress le infezioni si propaghino con maggiore facilità.
Lo stress, infatti, è uno degli stimoli più importanti che attiva il sistema immunitario. Essere esposti ad un prolungato stress psicofisico altera il numero e il tipo di globuli bianchi presenti nel sangue e nei tessuti e modifica anche la qualità e la quantità delle sostanze difensive prodotte (come gli interferoni, le citochine ecc.), causando una compromissione generale della capacità di difesa dall’organismo da parte di virus, batteri ed altri agenti patogeni.
Inoltre, è stato dimostrato che lo stress prolungato o acuto altera anche la composizione delle popolazioni microbiche naturalmente presenti nell’organismo a sfavore della flora batterica endogena protettiva.
Perciò, anche se non sono ancora completamente chiari i meccanismi che regolano tale rapporto, uno stress protratto per lungo periodo aumenta il rischio di contrarre malattie infettive come raffreddore, mal di gola, influenza ecc. ma anche di essere colpito da alterazioni della funzionalità intestinale, da vaginiti, da disturbi cutanei e infiammazioni delle mucose.
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