In buona parte dei pazienti affetti da tale disturbo, le contrazioni dei muscoli dell'intestino durano più tempo e sono più forti del normale, portando il contenuto gastrico a raggiungere più rapidamente l'intestino e causando dolore, presenza di gas, gonfiori e diarrea.
In altri individui la sindrome si presenta in maniera opposta, ossia rallentando il passaggio degli alimenti e la conseguente formazione di feci dure e disidratate.
Cause
Le cause della Sindrome dell'Intestino Irritabile non sono ancora ben definite: alcuni ricercatori ritengono possibile che possa presentarsi in seguito ad un'alterazione dei nervi che controllano le contrazioni dei muscoli o la sensibilità dell'intestino. Altri, invece, pensano che il sia il sistema nervoso centrale ad influenzare entrambi i punti (contrazioni e sensibilità).
Studi più recenti, affermano che tra le cause potrebbero esserci anche le variazioni ormonali correlate, nel caso delle donne, al ciclo mestruale.
Diagnosi
La diagnosi di questo disturbo, viene eseguita verificando l'anamnesi clinica del soggetto nella sua totalità: i sintomi devono essere descritti in maniera dettagliata per poi procedere a un esame fisico. In genere, nei pazienti affetti da IBS, i valori di calprotectina risultano più elevati rispetto ai soggetti sani, seppur inferiori a quelli dei pazienti con Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (IBD).
Rimedi
È bene aumentare l’assunzione di tutti quegli alimenti che contengono triptofano, come le patate cotte in forno con la buccia, i cibi a base di cereali integrali macinati, la zucca gialla, le rape, il cavolo. Dare ampio spazio anche a fiocchi d'avena, yogurt arricchito con probiotici, olio di lino e di noci di prima spremitura a freddo.
Non mangiare troppo in fretta e magari farlo seduti a un tavolo, rilassandosi e gustando gli alimenti.
Evitare alcolici, carni conservate, prodotti dei fast-food e tutto il cibo-spazzatura, crusca, prodotti a base di burro. Nella fase più acuta della malattia, è bene non assumere tutti i salumi, i formaggi stagionati, le uova e i latticini non biologici.
Per integrare, scegliete fermenti lattici vivi a elevata concentrazione di Lactobacillus acidophilus.
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